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Lecce

Capoluogo dela provincia, Lecce è una città di origini talmente antiche da esere ignote. Più volte sono venuti alla luce, in città,insediamenti, necropoli e tratti di mura del periodo messapico.

Lecce, in Puglia, è tra le più belle città d’arte del Meridione Italiano. Nota come “la Firenze del Sud”, Lecce sa stupire e affascinare turisti e visitatori. Le sue antichissime origini messapiche e i resti archeologici della dominazione romana si mescolano infatti alla ricchezza e all’esuberanza del barocco, tipicamente seicentesco, delle chiese e dei palazzi del centro.

La leggenda

Secondo la leggenda fu fondata da Malennius, primo re dei Salentini, figlio di Dasmnus, discendente di Minosse. Dopo la guerra di Troia fu occupata da Lictio Idomeneo, che avrebbe dato il nome alla città ed avrebbe introdotto la cultura greca.

escursioni lecce

Le notizie più sicure iniziano al tempo dei Romani, quando la città si chiamava Lupiae e iniziò una continua ascesa (coincidente con la decadenza della vicina Rudiae), che fu notevole nel periodo imperiale. I Romani la fortificarono e la collegarono a Brindisi; il suo Porto Adriano (l’attuale San Cataldo) divenne un attivo scalo commerciale. Sotto i Normanni visse un periodo di splendore; fu prediletta da Federico di Svevia, che la nominò caput Apuliae. Nel tardo medioevo, diventa contea dei Brienne e degli Enghien, ed attraversa uno dei periodi più floridi; Maria d’Enghien le diede i famosi Statuti. Con la distruzione ad opera di Ottone IV, la città passò agli Aragonesi. Il periodo di maggiore splendore per Lecce fu quello che va dal XVI al XVII se., quando la città si impreziosì di edifici rinascimentali e barocchi.

Il Barocco leccese

Lecce è una città assai piacevole e ricca di opere d’arte: il suo patrimonio artistico e monumentale conserva tracce dell’epoca romana, alcune testimonianze di epoca mediavale e rinascimentale; in massima parte predomina lo stile barocco che qui, complice la friabile pietra locale facilmente lavorabile e dal caldo calore, ebbe frutti talmente singolari da autorizzare a parlare di barocco leccese, architettura caratterizzata dalla esuberante ma finissima decorazione ricamata su organismi arichitettonici, spesso di notevole bellezza.

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Un secolo fa Paul Bourget definì la città di Lecce paradis du rococò. Il barocco si sviluppò nell’arco di circa un secolo e mezzo, fu un esplosione di creatività, di spettacolare esibizione, di virtuosismo tecnico. Alla nascita ed al suo sviluppo concorsero vari fattori: un periodo di pace e stabilità politica, la presenza nella città ed in provincia di ordini religiosi controriformistici, la mentalità ed il gusto spagnolo.

Storia

Il centro storico di Lecce, conservato integro nella quasi totalità, costituisce un insieme architettonico e monumentale unitario e notevolissimo. Una passeggiata nella Lecce antica è una continua scoperta da piccole a grandi meraviglie architettoniche , dalle chiese ai palazzi, alle piccole case del popolo. Splendida nel suo centro antico, la città è davvero godibile anche in quella moderna, tra bellezze artistiche, negozi e locali eleganti.

In Piazza Sant’Oronzo, baricentro della città, sorge la Chiesa di Santa Maria della Grazia (1590). Di forma ellittica, misurava 102×83 metri e poteva contenere oltre 20000 spettatori. Poco distante svetta la Colonna di Sant’Oronzo, alta circa 30 metri, eretta da Giuseppe Zimbalo con i rocchi di una delle due colonne terminali della Via Appia a Brindisi; sulla sommità del capitello corinzio vi è la statua del santo (1739) modellata e fusa a Venezia.

Il sedile fu costruito sul luogo del preesistente edificio adiacente alla chiesetta di San Marco (1543) attribuita a Gabriele Riccardi, di gusto rinascimentale, ha un elegante portale su cui campeggia il Leone di San Marco. In via Rubichi sorge il Convento degli Angiolilli (1764-1771) sede del Municipio, più avanti la Chiesa del Gesù (1574). Si giunge in Piazza Sigismondo Castromediano col monumento omonimo. Da piazza Riccardi si arriva alla Basilica di Santa Croce, simbolo del barocco leccese (1548-1646).

Tronati su Piazza Sant’Oronzo, proseguendo per via Vittorio Emanuele, si giunge alla chiesa di Sant’Irene, proseguendo si arriva a Piazza Duomo.

Di grande impatto visivo sono, poi, la Porta Rudiae, sormontata dalle statue del Patrono, di san Domenico e di sant’Irene, e la Chiesa del Rosario, col suo accentuato verticalismo e la splendida facciata.

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